Mauro Corona, in un suo libro di qualche anno fa, scriveva che “gli alberi sono come noi e noi siamo come gli alberi, ognuno con il proprio carattere, struttura fisica, fortuna e disgrazia. Osservando le piante, tutti ci possiamo riconoscere nell’una o nell’altra perché anch’esse, come noi, possiedono una personalità, un modo di vivere, un’educazione, una cultura”.
‘Come un albero’ di Rossana Bossù sembra ispirato proprio dalle parole di Mauro Corona; il libro è un suggestivo esercizio di osservazione e riconoscimento delle corrispondenze tra albero e lettore (o forse, meglio e ancor prima, tra albero e autrice).
La struttura del libro si sviluppa in verticale, dal basso verso l’alto, dalle radici ai rami più alti, e propone, nella successione delle pagine, un’alternanza tra testo e figure che dà ritmo alle scene. Di volta in volta, nelle doppie pagine illustrate, è affidato ad un singolo verbo l’indicazione della somiglianza esistente tra pianta e uomo.
Il tempo presente del verbo e la prima persona singolare consentono di isolare nella catena narrativa una serie di corrispondenze non scontante che regalano all’ispirato elenco accostamenti a cavallo tra scienza e sensibilità. Così, come un albero, respiro, mangio, cresco e, proprio come un albero, ascolto, rido, mi perdo e penso.
Le illustrazioni danno spessore al testo. Le immagini interpretano le analogie e ne allargano i confini; le figure sono costruite per vicinanza ai significati delle parole e per similitudine alle loro forme. Per questo sulle pagine ci saranno semi di acero che si confonderanno con ali di farfalle e foglie disegnate con code di pesci rossi.
Nelle pagine ci sono brevi testi che forniscono dettagli e informazioni a carattere scientifico; la scelta di quali notizie inserire è dettata dalla necessità di dare consistenza e coerenza al verbo principale. Su una delle doppie pagine troverai incrinature dei tronchi che ti faranno sentire osservato nel buio di un bosco, leggerai del gufo che riesce a scrutare con il suo sguardo glaciale nel buio e saprai della prontezza della vista del lupo (anche quando ulula alla luna). Non a caso, l’azione che orienta la doppia pagina è ‘ho paura’.
Osservare, accostare i disegni che madre natura traccia e raccontarli è un gioco che l’autrice compie con ingegno e immaginazione, invitarti a continuare il gioco è forse l’intenzione chiusa nelle radici del libro.
Come un albero, di Rossana Bossù, Camelozampa, 2016
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“Il libro è un suggestivo esercizio di osservazione e riconoscimento delle corrispondenze tra albero e lettore (o forse, meglio e ancor prima, tra albero e autrice).”
Sì vero, inconsciamente credo che il discorso sia iniziato proprio tra me e l’albero.
Grazie per l’analisi puntuale e profonda.
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