Dimentica il tratto che ha raccontato l’angoscia e la paura sul volto di una madre o quello che ha mostrato la violenza di uomini rabbiosi come bestie. In questo libro il segno di Armin Greder sceglie la leggerezza dell’acquerello per giocare a raccontare.
Un giorno, un serpente tanto solo inizia a cercare altri serpenti. Tu che leggi, lo segui e sorridi. Lui, come un cuorcontento, passa dalla gioia di una nuova illusione, alla contrarietà per l’ultimo disinganno. Mentre il serpente avanza nella sua ricerca, lo sguardo del lettore scopre i dettagli delle tavole. Ci sono fiori colorati e piante con ogni sfumatura di verde; ci sono diversi animali che attraversano le pagine, alcune volte come distratte comparse della storia, altre come curiosi compagni solidali di pagina e di prato.
Armin Greder si diverte a disegnare diversi incontri: ogni volta c’è il serpente che indugia su una forma e il lettore che si inganna tra le apparenze. Così ad esempio un laccio, una cinta, un tubo o la coda di un gatto vengono scambiati dallo sguardo fiducioso del serpente tanto solo, almeno fino a quando, ormai abbandonate tutte le speranze, un canzonatorio e affettuoso ‘Ciao bello!’ non sorprenderà il lettore e il serpente.
L’avventura del serpente si conclude con un lieto fine che non ha bisogno di parole per essere descitto: bastano i grandi sorrisi, le farfalle svolazzanti e i fiori profumati a disegnarlo. Il libro, però, non è ancora finito: c’è un’ultima sorpresa ad attendere il lettore. L’autore propone una scena finale che racchiude in sé un’altra storia, una vicenda che è cominciata prima della passeggiata del serpente e che, ora, regala una luce nuova al racconto principale.
‘Il serpente tanto solo’ ha la freschezza e l’allegria degli attimi che precedono il gioco, quando tutto è pronto e si può cominciare a giocare. A pensarci bene Armin Greder ha già cominciato a giocare, con l’acqua e la luce, con la durata e la prospettiva del racconto. Anche il serpente, a questo punto, avrà cominciato a giocare, mentre il cane aveva iniziato a farlo già da un po’. Insomma, ora tocca a te. Divertiti!
Il serpente tanto solo, di Armin Greder, Orecchio Acerbo editore, 2016
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