Nelle opere musicali il leitmotiv* rappresenta il motivo del ricordo perché riporta alla memoria il significato del passato per ciò che accade sulla scena e allude ai suoi effetti su ciò che accadrà nel futuro. Il leitmotiv si compone così di ricordo e presagio.
Il leitmotiv di questo libro è la melodia di due ali che crescono all’ombra di un pesco, davanti alla finestra del signor Guglielmo. A loro il compito di re–cordis, di ripassare dalle parti del cuore, ciò che è stato custodito in una Scatola del tesoro e che diventerà, poi, profezia di futuro.
Protetti dentro la scatola di cartone ci sono oggetti che presentati da soli sarebbero incompleti. Per spiegare il valore di quel guanto, di quel mozzicone di candela, non ci sono aggettivi o superlativi, ma i disegni di Mariachiara Di Giorgio: a loro è affidato il compito di completare gli oggetti attraverso il racconto disegnato. Così l’illustratrice rappresenta sul foglio le fotografie di un vecchio album e ti spiega che ciascun oggetto è importante perchè è il frammento di una storia.
Quei segnali di sentimento e ricordi, compressi e materializzati in una forma riconoscibile, seppur bizzarra, spuntano in un giardino e diventano elementi essenziali per trasformare i giorni nuovi. Le parole di Cristina Bellemo ti accompagnano a scoprire questi cambiamenti usando i colori dell’alba; all’inizio del libro il signor Guglielmo se li mangia a colazione con il pane, alla fine se li porta vicino alle orecchie per ascoltare tutti segreti che hanno da raccontare.
Il signor Guglielmo è una persona delicata e discreta. Un uomo singolare non tanto perché parla da solo o perché trova assolutamente plausibile che nel suo giardino ci siano delle ali, ma perché, in una storia in cui ci sono passanti distratti e frettolosi, lui va piano. Si sofferma e si preoccupa per gli altri: per un eventuale proprietario, per un probabile sbadato a cui restituire ciò che ha smarrito, o per un possibile creditore da ripagare. I disegni hanno lo stesso carattere del protagonista, la stessa stranezza: sono lievi e indugiano sulle pagine, occupando due fogli alla volta.
L’ultimo dono di questo libro è un piccolo particolare; prima che la storia cominci c’è la dedica dell’autrice alla sua maestra Franca: non solo un pezzetto di una storia personale ma, anche, un modo discreto per dire della grandezza di un mestiere, fatto apposta per custodire tesori e maturare ali.
Due ali, Cristina Bellemo, Mariachiara Di Giorgio. Topipittori 2016
*dal Dizionario della memoria e del ricordo di Nicolas Pethes, Jens Rüchatz, Bruno Mondadori
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