In questo libro forma e significato si tengono stretti, a mantenerli legati disegni veloci come fumetti e tanta ironia. È uno dei tesori scoperti durante la Fiera del Libro di Bologna, un vademecum raffinato costruito intorno al concetto di ospitalità.
Ospite è una parola dal doppio significato; indica al tempo stesso colui che arriva e colui che accoglie nella propria casa. Per raccontare una parola con due significati Teresa Sdralevich si è inventata un libro bifronte, dove trovi due copertine e nessuna quarta di copertina e dove ad ogni verso corrisponde una prospettiva del racconto.
Che tu sia padrone di casa o forestiero nel libro potrai leggere 10 regole di buona creanza, utili da ricordare per essere certo di rendere piacevole il tempo dell’ospitalità. Abitudini varie su faccende essenziali: dall’uso del bagno alla sveglia mattutina, dallo spazzolino alla cucina, dalle mappe alle chiavi di casa.
Le pagine sono costruite in modo quasi simmetrico e le situazioni sono raccontate sempre dai due punti di vista, di colui che accoglie e di colui che arriva, in un gioco mai banale e assai leggero.
Le immagini sono realizzate con combinazioni cromatiche diverse, costruite adoperando quattro colori: arancio, blu e bianco e nero. Con le fugure Teresa Sdralevich amplifica il senso del testo proponendo accostamenti di immagini e parole capaci di regalare vivacità al manuale.
Un libro con due versi è destinato a non finire mai, proprio come la stessa idea di ospitalità: chi accoglie si impegna poi a ricambiare l’ospitalità. E dunque ecco che nelle pagine centrali le prospettive si incontrano e quello che dovrebbe fare uno, diventa quello che dovrebbe fare l’altro, alla prossima visita.
Il manuale dell’ospite perfetto, di Teresa Sdralevich, La Grande Illusion, Pavia, 2013.
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